Essere Donna.
Due parole che comprendono la responsabilità che questa fortunata condizione implica: poter vivere una vita sessuale (e non) piena ed appagante, donare la vita in modo sano per sé stesse e la vita che verrà e vivere un’anzianità dignitosa e serena. Non poco, ma in gioco c’è l’essenza stessa dell’Essere Donna, e le pratiche di prevenzione sono davvero poca cosa rispetto ai benefici che portano e gli enormi problemi fisici e psicologici che evitano.
La prima e più sana regola per evitare disfunzioni all’apparato uro-genitale e del pavimento pelvico è: prevenzione.
Il modo più bello per conoscersi e poter finalmente dire:
Come norma di benessere generale, un corretto stile di vita aiuta a mantenere in buono stato tutto il fisico. Per limitare l’insorgere di problematiche uro-genitali sono da evitare quegli atteggiamenti che aumentano la pressione addominale. Fra gli altri ricordiamo: il fumo di sigaretta e simili (provoca tosse e bronchiti croniche), il sovrappeso, evitare di sollevare pesi superiori ai 10-15kg o fare lavori pesanti senza determinati ausili (soprattutto in età adulta) ed evitare periodi di astinenza sessuale troppo prolungati. E’ invece importante favorire una regolare funzione intestinale con l’assunzione di vegetali (possibilmente crudi) e fibre.
Coscienza di sé
Se non si pone attenzione non è facilissimo comprendere quali muscoli appartengono al pavimento pelvico. Il primo passo da fare è “sentire” di cosa si parla. La prima volta, sarà sufficiente cercare di interrompere il flusso urinario durante la minzione. Rilasciando il muscolo, il flusso urinario ricomincerà fino allo svuotamento della vescica. Ecco, i muscoli utilizzati in questa azione fanno parte del pavimento pelvico e non coinvolgono né i muscoli delle natiche, né quelli addominali. Questa contrazione non va eseguita abitualmente durante la minzione perché può causare disturbi. Una volta individuati i muscoli si è capaci di effettuare alcuni semplici esercizi (da effettuare sempre a vescica vuota) che aiuteranno a rilassare o tonificare il pavimento pelvico. Per la stretta correlazione fra gli organi è importantissimo che terapie ed esercizi su questo apparato siano consigliati da uno specialista. Questo valuterà la condizione della Donna (sul piano medico e psicologico) facendo un esame accurato delle esigenze di ogni singolo caso, e indicherà le attività di prevenzione personalizzate per ognuna.
Per contrastare la causa più frequente di tutte le patologie da infezione batterica e virale di vagina e vescica (per esempio: cistite, vaginosi, vaginiti e loro complicazioni) bisogna imporsi un’igiene costante. Il metodo migliore è quello di lavarsi con un movimento della mano dalla vagina verso l’ano e non viceversa, per evitare la contaminazione fecale. L’utilizzo di spugne (piene di germi e batteri) o lo strofinamento troppo energico vanno sempre evitati. E’ importante lavarsi con acqua e poco sapone neutro onde evitare l’alterazione della flora batterica della vagina che rappresenta la più efficace barriera esistente contro le aggressioni di virus e batteri patogeni. Sia durante le mestruazioni che dopo l’attività sessuale le norme igieniche vanno rispettate ed intensificate. Per esempio è importante cambiare spesso gli assorbenti interni ed evitarne assolutamente l’utilizzo notturno. Utilizzare biancheria che garantisca fibre naturali a contatto con i genitali poiché tutto ciò che aumenta la temperatura (e quindi l’umidità) della zona genitale favorisce la proliferazione di germi e batteri. E’ necessario limitare al massimo l’utilizzo di detergenti troppo drastici, di spermicidi, di lavande vaginali medicate onde evitare la modificazione della flora batterica e la conseguente insorgenza di cistite e vaginosi. E’ fondamentale dedicare tempo, fantasia e sforzi per applicare ed inculcare questi principi alle neonate, bambine, adolescenti, introducendo gli argomenti in base al loro livello di autonomia e comprensione.Gravidanza
Le Donne che decidono di avere un bambino per la prima volta, (ma anche le pluripare) idealmente dovrebbero farsi visitare da uno specialista dell’apparato uro-ginecologico che analizzi le condizioni del pavimento pelvico della futura mamma e la consigli su come comportarsi prima, durante e dopo la gestazione, sulla base della sua condizione specifica. Il pavimento pelvico come abbiamo visto è protagonista durante la gestazione e soprattutto in fase di travaglio. Ad ogni modo esistono delle abitudini di buon senso da adottare durante l’ultimo trimestre, quando il peso del pancione comincia a farsi sentire. E’ importante non acquisire troppo peso oltre a quello fisiologico di gravidanza, non trattenere le urine troppo a lungo, non sollevare pesi, e via dicendo. Insomma bisogna evitare tutti quegli sforzi che aumenterebbero ulteriormente la pressione sul pavimento pelvico. Durante la gravidanza si ha tutto il tempo di “allenare” il pavimento pelvico per migliorarne la tonicità ad esempio con gli esercizi di Kegel, o in caso di una muscolatura particolarmente tonica e spesso contratta, si ha tutto il tempo di imparare a rilassare questa zona. Proprio per queste valutazioni è importante rivolgersi allo specialista. Imparare a conoscere e gestire il proprio perineo con una visita, esercizi e massaggi è fondamentale per non arrivare spaventate al grande giorno. In quella sede queste pratiche aiuteranno la Donna ad avere un travaglio più sereno, un parto più rapido, possibilmente eviteranno l’episiotomia (incisione vulvo-vaginale in fase di parto per facilitare l’uscita del bambino) e daranno la possibilità alla Donna di riprendere velocemente una vita normale. I programmi di prevenzione prenatale devono essere rivolti soprattutto alla Donna in attesa del primo figlio e prevedono: informazione sul coinvolgimento del perineo durante la gestazione, evidenziazione precoce della comparsa di cambiamenti del comportamento minzionale (urinare), incoraggiamento all’esecuzione del massaggio perineale e pratica degli esercizi di Kegel. La prevenzione del danno perineale durante il parto si basa sull’identificazione dei fattori di rischio (primo parto, grandezza del feto, prolungamento della fase espulsiva), sulla riduzione/abolizione delle pratiche ostetriche il cui effetto traumatico sul perineo è scientificamente provato (uso del forcipe ed episiotomia mediana) e sull’implementazione di quelle tecniche di assistenza che esercitano un’azione protettiva.
Lasciare alla Donna la scelta delle posizioni più consone durante il travaglio, ritardare la spinta, non utilizzare metodi di spinta coercitivi, utilizzare impacchi caldi perineali, massaggiare il perineo con lubrificante, immergere in acqua la gestante sono pratiche assistenziali di provata evidenza nel migliorare la conservazione perineale e vengono consigliate per una moderna assistenza al parto.
Attività ad alto impatto fisico
L’aumento della pressione addominale, gli slanci, il salto: queste attività quando sono frequenti ed intense possono portare “meccanicamente” ad una disfunzione degli organi uro-genitali e del pavimento pelvico. Per capire: l’impatto del piede a terra durante la corsa determina un aumento del peso corporeo di 3/4 volte, in fase di atterraggio dal salto in alto di 16 volte. Questi impatti sono assorbiti dal pavimento pelvico, che è il punto d’incontro-scontro delle forze provenienti dall’alto e dal basso grazie alla sua funzione elastica. Attività sportive e/o lavorative di questo tipo richiedono una competenza perineale superiore alla media, per poter preservare in salute questo apparato. Infatti a una muscolatura affaticata consegue un tessuto connettivo lasso, quindi vulnerabile, che favorisce l’insorgenza di disfunzioni quali: infertilità, incontinenza urinaria, disfunzioni della statica pelvica.
E’ importante che la Donna conscia di sottoporre il proprio fisico a queste attività si rivolga allo specialista dell’apparato uro-ginecologico e del pavimento pelvico che la consigli su come meglio affrontare il carico di stress motorio a cui si sottopone.Menopausa
La menopausa contribuisce, insieme all’avanzare degli anni, a rendere i muscoli del pavimento pelvico meno tonici a causa della mancanza di estrogeni nell’organismo. Questa stessa causa assottiglia le pareti della vescica e diminuisce la flessibilità e l’elasticità dell’uretra (canale di espulsione delle urine). Tutto ciò favorisce se non un’incontinenza da urgenza, molto spesso un’incontinenza da stress, e difficoltà di lubrificazione vaginale durante i rapporti sessuali. I primi accorgimenti per evitare problemi in menopausa sono: gli esercizi di Kegel, evitare lunghi periodi di astinenza sessuale, un ciclo di rieducazione perineale. Queste semplici attività permettono alla Donna di continuare serenamente la propria vita sociale e intima prevenendo i disturbi tipici del cambiamento. Nel caso questi compaiano lo stesso vi sono tecniche riabilitative non invasive che si possono attuare in accordo con lo specialista fino al trattamento chirurgico ove necessario.
E’ importantissimo che ogni Donna che voglia affrontare un percorso terapeutico per la risoluzione di una disfunzione dell’apparato urogenitale e del pavimento pelvico a qualsiasi livello, lo faccia con il supporto di personale medico specializzato nelle dinamiche e correlazioni fra questi organi. In nessun modo i piani terapeutici descritti di seguito devono essere intrapresi senza una seria e approfondita analisi dello stato degli organi da parte del dottore specializzato che farà una valutazione generale tanto medica, quanto psicologica delle cause, dei fattori di rischio personali e del piano terapeutico da seguire. Eventualmente integrandolo con sostegno psicologico.
Tecniche di riabilitazione
La riabilitazione perineale è da vent’anni la prima terapia ad essere consigliata per l’incontinenza urinaria, il trattamento del prolasso genitale (entro un certo stadio), la stipsi, l’incontinenza fecale, e le sindromi dolorose perineali. La terapia riabilitativa è sia preventiva che terapeutica e pone come obiettivo il miglioramento delle performances perineali. Ogni caso deve essere valutato in base alle problematiche personali di modo che possa essere creato un programma riabilitativo individuale. L’insorgenza nella Donna di un problema uro-ginecologico è legato ad un vissuto psico-emotivo che la rende unica e come tale ha bisogno di un approccio personalizzato, soprattutto considerando che l’apparato urogenitale e del pavimento pelvico è vissuto come elemento principe dell’essenza stessa della Donna, facendo capo a tutte le principali attività che ne contraddistinguono il genere (maternità, sesso, menopausa).
Il percorso riabilitativo prevede l’applicazione di tecniche dove la fisiochinesiterapia (o esercizi di Kegel), il biofeed-back e la stimolazione elettrica funzionale rappresentano i cardini. Ma non sono gli unici: spesso occorre integrare queste procedure con interventi comportamentali quali: correzione alimentare, l’uso di diari (minzionale e/o per la stipsi), la rieducazione posturale e trattamenti psicoterapici. Per ottenere i migliori risultati occorre un approccio multidisciplinare, dove lo specialista ha il compito di fungere da interprete di diverse diagnosi, canalizzandole in una soluzione terapeutica personalizzata.
Fisiochinesiterapia: o esercizi di Kegel dovrebbero essere il primo approccio terapeutico da proporre in caso di disturbi agli organi uro-genitali e del pavimento pelvico, in quanto garantisce una totale assenza di danni collaterali ed aumenta di gran lunga la consapevolezza che la Donna ha di sé e dei suoi organi. Si comincia con la valutazione dello stato dell’apparato urogenitale e del pavimento pelvico. A seguire sono individuate e corrette le abitudini sbagliate (alimentari, posturali, ecc). Infine sono insegnati quegli esercizi atti a evidenziare e correggere i disequilibri muscolari che hanno causato la disfunzione, dapprima sotto la guida del terapista e dopo a domicilio.
Biofeed-back terapia: si tratta di una ginnastica attiva che aiuta la Donna a riconoscere e contrarre correttamente la muscolatura del pavimento pelvico, avvalendosi di un computer che trasforma l’attività muscolare in segnali acustici, visivi o tattili grazie ad una sonda vaginale o anale.
Elettrostimolazione funzionale: è una stimolazione passiva al fine di tonificare i muscoli. La contrazione viene indotta da una sonda anale o vaginale munita di elettrodi che conducono la corrente elettrica con una modalità assolutamente indolore. La finalità dell’elettrostimolazione è quella di creare meccanismi riflessi per riorganizzare i processi neuro-fisiologici che regolano le attività del pavimento pelvico (minzione, svuotamento intestinale, rapporti sessuali).
Alla riabilitazione perineale classica, sostenuta da pubblicazioni scientifiche internazionali, si stanno affiancando nuove tecniche di rieducazione del pavimento pelvico che propongono un approccio olistico, con un’attenzione globale della Donna, ai suoi problemi posturali ed agli aspetti psicologici.Trattamento chirurgico
Il trattamento è differente a seconda che si tratti di incontinenza urinaria o prolasso urogenitale. Il trattamento anti-incontinenza prevede l’impianto di fettucce (sling) che servono a correggere il difetto. Si tratta di materiale non riassorbibile e l’intervento è mini invasivo.
La chirurgia del prolasso urogenitale ha visto negli ultimi 20 anni una continua evoluzione grazie alla maggiore attenzione al mantenimento dell’integrità anatomica e funzionale degli organi coinvolti. Due i modi più comuni per effettuare questa operazione: interventi per via vaginale o per via addominale.
Gli interventi per via vaginale sono quelli “tradizionali” e prevedono la ricostruzione delle strutture a sostegno degli organi processati senza l’utilizzo di protesi.
Gli interventi per via addominale, eseguiti con laparoscopia o l’ausilio di robotica, prevedono l’impianto di reti (riassorbibili o meno) che vengono introdotte al di sotto della parete vaginale tra il pavimento pelvico lesionato e gli organi coinvolti dal prolasso.Riabilitazione post-parto
Nonostante sia comprensibile che dopo una gravidanza la Donna non veda l’ora di rimettersi in forma, è assolutamente sconsigliato intraprendere una ginnastica addominale prima di aver effettuato una rieducazione perineale. La rieducazione perineale consentirà di recuperare un perineo anatomicamente e funzionalmente normale e di riacquisire le giuste abitudini posturali, evitando problemi comuni nel periodo post-gravidanza quali: incontinenza anale e urinaria, problemi sessuali, problemi di statica pelvica (prolassi), che se non corretti possono cronicizzarsi.
La prevenzione dopo parto è oltremodo importante perché rappresenta l’unico valido strumento in grado di contrastare il manifestarsi o comunque l’aggravarsi dei sintomi di una possibile disfunzione degli organi urogenitali e del pavimento pelvico. Le condizioni di questo apparato devono essere poi valutate a sei settimane dal parto con un’accurata anamnesi che individui eventuali fattori di rischio personali ed ostetrici e i sintomi di disfunzione urinaria o anale; è consigliato eseguire un attento esame uroginecologico, associato quando possibile ad un’ecografia tridimensionale del pavimento pelvico.
E’ stato dimostrato che l’utilizzo di esercizi perineali nelle Donne che non hanno problemi uroginecologici e del pavimento pelvico e affrontano per la prima volta una gravidanza, previene la maggior parte dei casi di incontinenza urinaria od anale, tanto durante la gravidanza quanto nel trimestre successivo; nello stesso modo è stato dimostrato che la riabilitazione è il trattamento adeguato per le Donne che riportano sintomi di disfunzione dopo il parto.Cistite e trattamento nutraceutico
Le infezioni del tratto urinario causate da Escherichia Coli (cistite e cistite ricorrente) coinvolgono prevalentemente tre distretti: intestino, le vie urinarie e vagina.
Intestino: il microbiota intestinale (informalmente si chiama flora intestinale) è composto da oltre 100.000 miliardi di cellule e conta oltre 15.000 specie differenti di microorganismi fra batteri, miceti e virus che normalmente convivono in un equilibrio dell’80% di microorganismi “buoni” e un 20% di microorganismi che posso essere causa di patologie come la cistite. L’avanzare dell’età, lo stress, abitudini alimentari malsane e trattamenti farmacologici prolungati possono alterare questo equilibrio e dare vita a infezioni.
Vie urinarie: le cause appena descritte associate a aggressiva o scarsa igiene intima e pratiche sessuali non attente, possono dare vita a complicazioni come la degenerazione della mucosa vescicale, che facilita la colonizzazione dell’Escherichia Coli. Inoltre quando la cistite si presenta in forma recidiva e resistente alle cure antibiotiche la causa è da ricercarsi nella creazione da parte della colonia di batteri di un biofilm all’interno della vescica.
L’ambiente vaginale: come quello intestinale è composto da moltissimi microorganismi in equilibrio che formano la più potente barriera contro batteri e virus esterni che tentano di colonizzare gli organi, infatti sono posti nei canali che portano all’organo stesso. Un equilibrio che può essere alterato da diversi fattori dando vita alle infezioni.
Le cure antibiotiche sono utilizzate storicamente nel trattamento delle cistiti ed infezioni da Escherichia Coli, ma l’effetto collaterale è che oltre a eliminare l’Escherichia Coli l’azione dell’antibiotico colpisce ed elimina anche i batteri “buoni” che vivono per difendere questi organi. Questa è la principale causa delle recidive.
Con il termine “nutraceutica” si intende lo studio di alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana, incluse la prevenzione ed il trattamento delle malattie.
In merito alla ricomposizione di un microbiota intestinale e vaginale esistono integratori alimentari a base di probiotici di ultima generazione che aiutano, senza effetti collaterali, a ripristinare la flora batterica e quindi a ricomporre la naturale ed efficacissima barriera difensiva di questi organi. I probiotici infatti inibiscono la proliferazione e la virulenza del l’Escherichia Coli. L’integrazione di probiotici per via orale sembra essere più efficace di quella eseguita in vagina. La possibilità di intervenire con questo tipo di trattamento deve essere consigliata da uno specialista.
Il rimedio nutraceutico per combattere le cistiti e le infezioni da Escherichia Coli delle vie urinarie è il D-Mannosio. E’ un monosaccaride che non viene metabolizzato dall’organismo e grazie a ciò la sua assunzione non prevede controindicazioni. Esclusivamente dietro consiglio medico può addirittura essere prescritto alla Donna in gravidanza per la cura di cistite durante la gestazione. Una volta ingerito per via orale il D-Mannosio arriva inalterato nelle vie urinarie. Qui l’Escherichia Coli si “attacca” al D-Mannosio e viene espulsa insieme alle urine. Anche il D-Mannosio, non essendo metabolizzato, viene completamente eliminato con l’urina e la sua azione si esaurisce in quel momento.
I principali benefici del D.Mannosio (oltre alla cura della sintomatologia) sono: favorire il naturale ripristino dello strato protettivo della mucosa vescicale, l’eliminazione del biofilm prodotto dall’Escherichia Coli che ricopre l’interno della vescica ed infine la Donna spesso riconquista sensibilità agli antibiotici a cui era divenuta resistente. Questo è possibile perché la mutazione che il battere deve effettuare per diventare resistente all’antibiotico, in assenza di questo lo rende più debole agli altri batteri che ripopolando l’area lo aggrediscono ed eliminano.